Maurizio Landini, Esacerbo. 20 poesie immature
con opere astratto-informali di Cristina Cattaneo
“Mi indigno. / Mi ordigno.”
Free download dell’ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2012/04/MaurizioLandini_Esacerbo.pdf
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Maurizio Landini, Esacerbo. 20 poesie immature
con opere astratto-informali di Cristina Cattaneo
“Mi indigno. / Mi ordigno.”
Free download dell’ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2012/04/MaurizioLandini_Esacerbo.pdf
Ebook gratuito in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2012/02/ReneChar_In33frammenti.pdf
Una breve e folgorante antologia di frammenti poetici assemblati dallo stesso autore nel 1956.
René Char, uno dei più grandi poeti del Novecento (ex membro del gruppo surrealista parigino ed ex partigiano), rinnova qui la sua ricerca di senso saccheggiando le sue prime raccolte di versi.
La nostra edizione è illustrata da 33 disegni automatici di Donatella Vitiello.
il corpo carezzato ha
un tempo _ come la mia mano che
ha un tempo come c’è un tempo
per il sangue la luce la mano
e il sangue rimescolato scrive :
tutte le luci sono polvere
o dell’amore o della morte
free book in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/11/RobertoBelli_IlCorpoCheNonHoAncoraScritto.pdf
testi: ROBERTO BELLI, aka nihilNONorgan
opere visuali: Gianguido Oggeri Breda
con una nota di Carmine Mangone
* * *
C’è una ricerca spasmodica di senso. Una ricerca incessante, orgogliosa, che deriva dal nostro bisogno di un territorio, di uno spazio dove poterci sentire parte integrante dell’esistente. Abbiamo bisogno d’un ritaglio di mondo che si faccia dimora, in cui cioè poter acquisire una nostra realtà e abitare sicuri, mappandovi le linee di transito, i nascondigli, i confini mobili dell’ignoto.
Il mondo che abitiamo è fatto di parole, voci, suoni. Non solo di materia e corpi.
Nel nostro mondo, le parole sono come segnavia – fissano i luoghi comuni in alleanze di segni e in senso condiviso – ma diventano ponti allorché ci incitano all’oltrepassamento dei luoghi comuni e al loro ridisegno.
Laccio emostatico dell’impossibile, passerella tesa sopra un abisso colmo d’eventualità: la poesia è uno di questi ponti, di questi lazo dell’amicizia, soprattutto quando esula dall’idea maggioritaria e patetica di un genere letterario.
Nell’aria, nella distanza, tutto deve turbinare. La stasi preserva l’adiacenza, ma uccide la prossimità. Non si scrive mai per intero l’idea dell’amicizia. I legami devono restare opere aperte, misure estreme contro la banalità del morire. Solo così il nero resta un campo di possibilità e reca in sé i nostri corpi odierni e a venire.
Free ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/09/CarloTenuta_Gnomi.pdf
Attendersi tutto da poche parole, poche immagini. Costruire con qualche pietruzza una nuova Torre di Babele. Aprire spazi per una nuova comunanza. Per far ciò, bisogna s-terminare le parole e tenere scintille sulla punta della lingua. Un giorno saremo sovrani senza servi o non saremo. Gli intimi della rivolta capiranno.
Free ebook in pdf (ITA): http://maldoror.noblogs.org/files/2011/06/MangoneEliantonio.pdf
Testi: Carmine Mangone
Fotografie: Giovanna Eliantonio
«Lo spazio non sempre è un luogo, non sempre accoglie la presenza del vivente e se ne fa dimora.
I luoghi comuni sono infranti senza posa, banalizzati. Bisogna quindi ricostruire i luoghi, creare comunanza, farsi tana.
Nel dominio totalitario del capitale, l’uomo non è più una garanzia, non crea luoghi per sé, per la propria unicità, bensì depositi per le merci e modi di circolazione intensiva per il valore di scambio. Le sue case sono sedi per stoccare la merce-uomo, la sua mente è ormai un ubuesco ipermercato.
Forma e sostanza della merce sono le due facce della distopia generalizzata, dove la morte che neghiamo, dopo aver negato dapprincipio vita e passione, è solo un paravento per nasconderci la morte che è già qui, che è già nelle relazioni col mondo che manchiamo. (…)
Parafrasando Stirner, che a sua volta citava Goethe, potrei dire che Giovanna ha infondato la propria causa sul volto, il che vuol dire che non ha bisogno del proprio volto per creare la necessità di un’arte. Il suo volto è già rivolto verso la presenza impossibile – la presenza rivoltata – non avendo alcun bisogno di farsi cronaca immateriale di un presente databile, purificato e da collazionare. (…)
Chiudi gli occhi e fa’ fiorire il mondo. Tocca l’altro e fanne poesia. Attraversa la soglia e ritròvati imminente nello stesso mondo.»
Violette ha sognato di disfare
Ha disfatto
L’orribile nodo di serpi dei legami di sangue
(Paul Eluard)
free ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/04/GruppoSurrealista_VioletteNozieres.pdf
Nell’agosto 1933, la liceale diciottenne Violette Nozières viene arrestata per aver avvelenato i propri genitori e l’opinione pubblica dell’epoca s’infervora su temi come l’onore della famiglia borghese, l’incesto, il parricidio e altre simili squisitezze. Il gruppo surrealista parigino ne approfitta subito per sputare fuoco e fiamme sulla famiglia, vista come fondamento della società repressiva, in un pamphlet che raccoglie testi poetici e illustrazioni di: André Breton, Salvador Dalì, René Char, Yves Tanguy, Paul Eluard, Max Ernst, Maurice Henry, Victor Brauner, E.L.T. Mesens, René Magritte, César Moro, Marcel Jean, Benjamin Péret, Hans Arp, Gui Rosey e Alberto Giacometti.
Questa è la prima edizione italiana integrale, con una prefazione di Andrea Bruni.
[ Traduzione di Carmine Mangone. Copertina di Andrea Lecca.]
in un bicchiere di gin
una notte di festa
le stelle cadono dal cielo
tracanno il fulmine a sorsate
riderò ai bagliori
col fulmine nel cuore
http://maldoror.noblogs.org/files/2011/01/GeorgesBataille_Arcangelico.pdf
Uno dei più grandi pensatori del Novecento. Una poesia scarna, insondabile, tesa sempre al limite. L’Arcangelico di Georges Bataille, la raccolta pubblicata nel 1944, in una nuova traduzione italiana, con in più le undici poesie scartate dall’autore e i versi di L’essere indifferenziato non è niente (1954).
In appendice: due testi di Roberto Belli (aka nihilNONorgan) e Carmine Mangone.
Le fotografie che illustrano l’ebook sono di Alessandro Tocco.
* * *
e se non vorresti placarmi _ potrai essere
crudele come me _ che guardo per ore
il senso della tua _ lingua
ammobiliata con
semplicità e _ pronta a penetrare?
da prima i seni _ come una grotta misteriosa
poi la fica _ come uno stendardo nero
due gambe perfette e _ una
bomba rudimentale come _ una sorella
in quell’istante _ un gran chiasso
qualche misura inusitata _ a spiovere
la mia bocca _ ho un’amante
la miccia _ l’impiego certo dell’aria nuova
[Roberto Belli]
* * *
(…) Il corpo di una nuova Comune. – Ossia il fuori che si veste anche del mio corpo, che ride anche sulle mie labbra, che gronda il sangue che sarà anche mio in ogni emorragia di senso. Devo cercare i molti che sono nell’uno, l’algebra che sconvolge ogni calcolo, quel modo dell’affetto carnale dove la condivisione è un incastro mutevole, una divisione indivisibile, una sottrazione senza mancanze. (…) Spogliare il corpo di ogni spettacolo. Spogliare il mio e il tuo, di corpi, insieme ai loro pensieri, alle cose, alla parola che li limita. Svestire il destino, toccare, amarsi, mentre l’idea del corpo continua a parlare senza di noi. [Carmine Mangone]
* * *
N.B.: la presente pubblicazione digitale non include le Poesie erotiche di Bataille edite dal collettivo Nautilus di Torino.
Roberto Belli (aka nihilNONorgan) :: Donatella Vitiello :: Carmine Mangone :: Loredana Di Biase :: Andrea dei Sedizi
ebook gratuito in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2010/12/AmoreBomba.pdf
«La scrittura ci mette in relazione. E noi la mettiamo in relazione. In caso contrario, non avrebbe molto senso sporcare con inchiostro o pixel il flusso degli eventi.
La presente opera collettiva espone cinque scritture e tenta di legarle insieme, a partire dalle dieci corrispondenze di Roberto, che hanno fatto da detonatore e traccia ideale.
Le cinque macchine testuali si possono affrontare sia in modo lineare, sia saltando liberamente (e sarebbe cosa più consona e stimolante) da un autore all’altro, da una “corrispondenza” all’altra.
Ci sono certo delle costanti – d’altronde i cinque autori si conoscono o si leggono da anni, presentano molte affinità e ne sono consapevoli – ma il dato più interessante è il tentativo di uscire dalla propria corazza identitaria (e autoriale) per dar vita ad un movimento comunitario, unitario, non solo all’interno della scrittura, ma anche dentro le possibilità (e l’impossibile) di un’amicizia.
Qui, poetica è l’idea, critico è il movimento. Lo stile, in tutto questo, è solo un bel dettaglio.»
* * *
il divenire continuo ha _ discreti margini di piacevolezza
la respirazione l’alimentazione il sesso l’ebbrezza
a bizzeffe di frammenti ne ho per _ dissanguare questo tempo e
rimanere a stretto contatto con _ l’intelligenza dell’amore
Roberto Belli
* * *
Di buon grado voi che fate raccolta
di plastica viola e telefilm ossuti
prendete pure a morsi il ventre della stella
e quando piange scartatela con garbo.
Donatella Vitiello
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La vita nasce e si mantiene nell’assedio dei corpi. Proprio per questo la tenerezza rimane la conquista più ardua. E anche la più umana. Mi piace credere che le più belle lotte per la libertà dell’uomo nascano tutte dalla volontà di tenerezza che cerca di svincolarlo dalla Storia. La tenerezza non fa Storia, né tanto meno fa storie. La tenerezza è il grido di un cucciolo sotto i pneumatici del destino, ma è anche il suo diuturno rinascere.
Carmine Mangone
* * *
voi che sul corpo del Signore vi passavate la tazzina
segnata dalla bocca del frate
e gustavate il pollo con le mani
nelle feste di precetto
foste voi mozzica-santi
a corrompermi il concetto delsa-pere
a mutilarmi il godere.
Loredana Di Biase
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C’est la guerre, mon frère. E non bisogna sentirsi immuni dagli attacchi che costantemente ci logorano. Ogni qualvolta ci esprimiamo fuori dal normale corso sociale, veniamo esclusi, maltratti e presi a calci in culo. Dunque, bisogna attrezzarsi per questo continuo rastrellamento compiuto dagli sbirri, con o senza divisa, militari o civili. Ma non lascerò che gli sbirri mi rubino la tenerezza. Sono una persona; molto più che un combattente ed un eroe. La lotta non mi riempie e non mi soddisfa. La violenza non è il mio fine mistico e mitico. Ogni cosa, come già detto, è solo un mezzo. Non posso vivere solo di spari e fiamme. Ho bisogno di un altro tipo di calore, di una certa morbidezza. Sono stato un bambino senza carezze e senza fiamme. Prendermi le fiamme che mi mancavano è stata l’anarchia. Prendermi le fiamme e le carezze, ora, l’attuale mio esistere.
Andrea dei Sedizi
Cataldo Dino Meo, Pestaggi
http://maldoror.noblogs.org/files/2010/09/CataldoDinoMeo_Pestaggi.pdf
ebook gratuito in pdf, 3,20 Mb
«(…) è come se qualcuno avesse messo in un frullatore i Sillogismi dell’amarezza di Cioran, le Poésies di Isidore Ducasse, qualche testo punk e frammenti di dialogo tratti da B-movies americani. (…)»
Ecco la prima opera in versi di stampo squisitamente dadaista di Benjamin Péret. Correva l’anno 1921, apogeo delle attività del gruppo Dada parigino.
Péret sarebbe diventato in seguito una colonna del movimento surrealista internazionale e, tra le altre cose, avrebbe combattuto in Spagna nel 1936-37 tra le file del POUM e della Colonna Durruti.
Testi frizzanti, ironici, senza costrizioni metriche o semantiche. Distanti anni luce dalle corbellerie di tutti quei poeti che poetano e basta.
http://maldoror.noblogs.org/gallery/4521/IlPasseggeroDelTransatlantico.pdf