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I surrealisti e Violette Nozières

 

Violette ha sognato di disfare
Ha disfatto
L’orribile nodo di serpi dei legami di sangue

(Paul Eluard)

 

 

free ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/04/GruppoSurrealista_VioletteNozieres.pdf

 

Nell’agosto 1933, la liceale diciottenne Violette Nozières viene arrestata per aver avvelenato i propri genitori e l’opinione pubblica dell’epoca s’infervora su temi come l’onore della famiglia borghese, l’incesto, il parricidio e altre simili squisitezze. Il gruppo surrealista parigino ne approfitta subito per sputare fuoco e fiamme sulla famiglia, vista come fondamento della società repressiva, in un pamphlet che raccoglie testi poetici e illustrazioni di: André Breton, Salvador Dalì, René Char, Yves Tanguy, Paul Eluard, Max Ernst, Maurice Henry, Victor Brauner, E.L.T. Mesens, René Magritte, César Moro, Marcel Jean, Benjamin Péret, Hans Arp, Gui Rosey e Alberto Giacometti.

Questa è la prima edizione italiana integrale, con una prefazione di Andrea Bruni.
[ Traduzione di Carmine Mangone. Copertina di Andrea Lecca.]

 


Antonin Artaud e la rivolta del corpo

Link diretto per il download dell’ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/02/AntoninArtaud_CahiersDeRodez.pdf

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Quanta follia dobbiamo assumere, noi umani civilizzati, per liberarci di ogni normalità oppressiva? Dove si pone il limite dell’esperienza umana? Possiamo ritenerci davvero in possesso dei nostri corpi?

Artaud sbaraglia ogni presunzione d’innocenza di chi si accanisce sulla carne dei viventi. Artaud spinge fino al parossismo la ricerca di un’uscita, di una libertà senza compromessi.

I servi di Dio vengono attaccati brutalmente. L’essere viene rivoltato dal di dentro. Gli spaventapasseri della metafisica e della religione ne escono sbrindellati, ridicolizzati.

Quanta parte di Artaud rimane ancor oggi necessaria nella lotta contro l’alienazione dell’uomo? Cosa continua a dirci il caro Antonin, suicidato dalla società?

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«Perché non c’è poesia sufficiente?

Perché ogni parola è l’erede di una rovina,

e fino a che non sarò capace di ristabilirne il respiro

non potrò parlare veramente.

Prima della parola,

ci sarà qualcosa che non richiamerà soltanto un balbettio,

ma piuttosto una presenza,

un pensiero del mondo senza più dolore,

e cristiani ed ebrei non potranno più tenermi

nella vasca del battesimo,

lavacro di tutte le idee meschine sull’umanità,

e voglio che si sappia che io non posso morire

e che la morte è solo un paravento dietro il quale si nasconde la disfatta di ciò che avete rinchiuso in me perché non potevate averlo.»



CORPI CHE AMANO :: La nuova iniziativa della Maldoror Press

[Translation in English below]

La Maldoror Press vi invita a partecipare a Corpi che amano: un progetto collettivo e open che prende spunto dalle modalità creative e di condivisione proprie della mail art, al quale tutti possono partecipare con un proprio lavoro artistico o grafico-testuale.

Di cosa si tratta?

È semplice. La Maldoror Press pubblicherà in un libro elettronico (senza copyright) l’opera collettiva che scaturirà da tutti i vostri contributi creativi intorno al tema proposto, ossia: Corpi che amano.

Come si fa a partecipare e chi può farlo?

Basta inviare a maldoror.press@gmail.com, entro il 15 marzo 2011,  un’opera grafica o grafico-testuale in un formato digitale a scelta fra i seguenti: tiff, jpg, bmp e png, di dimensioni A4 o A5 e con una risoluzione di 300 dpi.

Viene accettata ogni tecnica creativa di natura visuale: disegno, collage, fotografia, scarabocchio, poesia visiva, lettering artistico, ecc.

Tutti vi possono partecipare e nessun lavoro verrà censurato, tenendo però presente che ogni autore si assume la libertà e la responsabilità dei contenuti che la sua opera veicola.

Alla fine vorremmo creare una sorta di catalogo che si riveli un flusso collettivo di immagini, parole, icone, vibrazioni, raccogliendo le vostre idee sull’amore carnale e sulle mille libertà che possono caratterizzarlo.

Fatevi sotto. Non è un concorso, non ci sono giudici. L’obiettivo è costruire insieme una situazione di gioia e bellezza all’insegna della condivisione.

P.S.: Vi preghiamo di attenervi alle misure suggerite. Grazie.


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Maldoror Press invites you all to join Corpi che amano (Bodies in love): a collective, open project, inspired to mail art’s creative and sharing ways. Anyone is allowed to join in, with their own creative works.

What is Corpi che amano about?

It’s simple. Maldoror Press will publish a free Ebook (no copyright): the collective piece that will come out of all of your contributions on the given theme, that is: Corpi che amano.

Who can partecipate and how?

You only have to send maldoror.press@gmail.com an email, within 15th March 2011, containing a graphic work, or a textual-graphic one in a digital size among the following:  tiff, jpg, bmp e png; dimensions A4 or A5 and 300 dpi resolution.

Any visual technique will be accepted: drawing, collage, photography, scribble, visual poetry, artistic lettering  et cetera. Anyone can participate, and no picture will be censored, but be aware that each author has both the freedom and the responsibility of the contents being spread by their work.

We wish to create a sort of catalogue that will be a collective stream of images, words, icons, vibrations, conveying  your  ideas about carnal love and its many, free manifestations.

This is not a competition, there are no judges. The goal is to build up a place of common shared joy and beauty.

P.S.: We ask you to follow suggested sizes. Thank you.


L’Arcangelico di Georges Bataille

in un bicchiere di gin
una notte di festa
le stelle cadono dal cielo

tracanno il fulmine a sorsate
riderò ai bagliori
col fulmine nel cuore

http://maldoror.noblogs.org/files/2011/01/GeorgesBataille_Arcangelico.pdf

Uno dei più grandi pensatori del Novecento. Una poesia scarna, insondabile, tesa sempre al limite. L’Arcangelico di Georges Bataille, la raccolta pubblicata nel 1944, in una nuova traduzione italiana, con in più le undici poesie scartate dall’autore e i versi di L’essere indifferenziato non è niente (1954).

In appendice: due testi di Roberto Belli (aka nihilNONorgan) e Carmine Mangone.

Le fotografie che illustrano l’ebook sono di Alessandro Tocco.

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e se non vorresti placarmi _ potrai essere
crudele come me _ che guardo per ore
il senso della tua _ lingua
ammobiliata con
semplicità e _ pronta a penetrare?

da prima i seni _ come una grotta misteriosa
poi la fica _ come uno stendardo nero

due gambe perfette e _ una
bomba rudimentale come _ una sorella

in quell’istante _ un gran chiasso
qualche misura inusitata _ a spiovere

la mia bocca _ ho un’amante
la miccia _ l’impiego certo dell’aria nuova

[Roberto Belli]

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(…) Il corpo di una nuova Comune. – Ossia il fuori che si veste anche del mio corpo, che ride anche sulle mie labbra, che gronda il sangue che sarà anche mio in ogni emorragia di senso. Devo cercare i molti che sono nell’uno, l’algebra che sconvolge ogni calcolo, quel modo dell’affetto carnale dove la condivisione è un incastro mutevole, una divisione indivisibile, una sottrazione senza mancanze. (…) Spogliare il corpo di ogni spettacolo. Spogliare il mio e il tuo, di corpi, insieme ai loro pensieri, alle cose, alla parola che li limita. Svestire il destino, toccare, amarsi, mentre l’idea del corpo continua a parlare senza di noi. [Carmine Mangone]

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N.B.: la presente pubblicazione digitale non include le Poesie erotiche di Bataille edite dal collettivo Nautilus di Torino.


L’AMORE È UNA BOMBA DI CINQUE LETTERE [poesia, amore, sovversione]

Roberto Belli (aka nihilNONorgan) :: Donatella Vitiello :: Carmine Mangone :: Loredana Di Biase :: Andrea dei Sedizi

ebook gratuito in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2010/12/AmoreBomba.pdf

«La scrittura ci mette in relazione. E noi la mettiamo in relazione. In caso contrario, non avrebbe molto senso sporcare con inchiostro o pixel il flusso degli eventi.

La presente opera collettiva espone cinque scritture e tenta di legarle insieme, a partire dalle dieci corrispondenze di Roberto, che hanno fatto da detonatore e traccia ideale.

Le cinque macchine testuali si possono affrontare sia in modo lineare, sia saltando liberamente (e sarebbe cosa più consona e stimolante) da un autore all’altro, da una “corrispondenza” all’altra.

Ci sono certo delle costanti – d’altronde i cinque autori si conoscono o si leggono da anni, presentano molte affinità e ne sono consapevoli – ma il dato più interessante è il tentativo di uscire dalla propria corazza identitaria (e autoriale) per dar vita ad un movimento comunitario, unitario, non solo all’interno della scrittura, ma anche dentro le possibilità (e l’impossibile) di un’amicizia.

Qui, poetica è l’idea, critico è il movimento. Lo stile, in tutto questo, è solo un bel dettaglio.»

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il divenire continuo ha _ discreti margini di piacevolezza

la respirazione l’alimentazione il sesso l’ebbrezza

a bizzeffe di frammenti ne ho per _ dissanguare questo tempo e

rimanere a stretto contatto con _ l’intelligenza dell’amore

Roberto Belli

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Di buon grado voi che fate raccolta

di plastica viola e telefilm ossuti

prendete pure a morsi il ventre della stella

e quando piange scartatela con garbo.

Donatella Vitiello

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La vita nasce e si mantiene nell’assedio dei corpi. Proprio per questo la tenerezza rimane la conquista più ardua. E anche la più umana. Mi piace credere che le più belle lotte per la libertà dell’uomo nascano tutte dalla volontà di tenerezza che cerca di svincolarlo dalla Storia. La tenerezza non fa Storia, né tanto meno fa storie. La tenerezza è il grido di un cucciolo sotto i pneumatici del destino, ma è anche il suo diuturno rinascere.

Carmine Mangone

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voi che sul corpo del Signore vi passavate la tazzina

segnata dalla bocca del frate

e gustavate il pollo con le mani

nelle feste di precetto

foste voi mozzica-santi

a corrompermi il concetto delsa-pere

a mutilarmi il godere.

Loredana Di Biase

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C’est la guerre, mon frère. E non bisogna sentirsi immuni dagli attacchi che costantemente ci logorano. Ogni qualvolta ci esprimiamo fuori dal normale corso sociale, veniamo esclusi, maltratti e presi a calci in culo. Dunque, bisogna attrezzarsi per questo continuo rastrellamento compiuto dagli sbirri, con o senza divisa, militari o civili. Ma non lascerò che gli sbirri mi rubino la tenerezza. Sono una persona; molto più che un combattente ed un eroe. La lotta non mi riempie e non mi soddisfa. La violenza non è il mio fine mistico e mitico. Ogni cosa, come già detto, è solo un mezzo. Non posso vivere solo di spari e fiamme. Ho bisogno di un altro tipo di calore, di una certa morbidezza. Sono stato un bambino senza carezze e senza fiamme. Prendermi le fiamme che mi mancavano è stata l’anarchia. Prendermi le fiamme e le carezze, ora, l’attuale mio esistere.

Andrea dei Sedizi

il divenire continuo ha _ discreti margini di piacevolezza

la respirazione l’alimentazione il sesso l’ebbrezza

a bizzeffe di frammenti ne ho per _ dissanguare questo tempo e

rimanere a stretto contatto con _ l’intelligenza dell’amore


Le poesie pornografiche e scanzonate del surrealista Benjamin Péret

Benjamin Péret, Ciò che sale lungo le tue cosce

ebook gratuito in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2010/10/BenjaminPeret_PoesiePorno.pdf

I testi pesantemente osceni della presente raccolta sono tratti da: Les Rouilles encagées/Le Couilles enragées, opera che il poeta e rivoluzionario surrealista Benjamin Péret scrisse nel 1928, pubblicandola però nella sua integrità soltanto nel 1954 con l’editore parigino Eric Losfeld.

Qui li abbiniamo surrealisticamente ad alcuni problemi scacchistici dell’ungherese László Polgár, fornendovi le soluzioni in ultima pagina.


Quando i surrealisti propugnavano l’erotizzazione senza limiti del proletariato

Gherasim Luca + Trost,  Dialettica della dialettica

ebook gratuito in pdf, 628 Kb

http://maldoror.noblogs.org/files/2010/09/Luca_Trost_Dialettica_della_dialettica.pdf

Dalla nota introduttiva di Carmine Mangone:

“(…) Durante la giovinezza, e prima di guadagnare Parigi nel 1952, Luca era stato tra i fondatori del gruppo surrealista del suo paese. Con Dolfi Trost, aveva redatto e pubblicato a Bucarest nel 1945 un singolare documento teorico, Dialectique de la dialectique (qui presentato per la prima volta in italiano)­­­, nel quale si celebrava l’amore come «il metodo rivoluzionario relativo-assoluto» del surrealismo, e «il magnetismo erotico come il nostro più valido supporto insurrezionale», propugnando parimenti un’«erotizzazione senza limiti del proletariato». Il manifesto in questione criticava alcune degenerazioni “spettacolari” del surrealismo e ibridava il materialismo dialettico in un modo piuttosto singolare (e che non sarebbe dispiaciuto a gente come Sade o Bataille), legandolo alla sfera tempestosa e sommamente creativa di ciò che ha a che fare col desiderio e l’erotismo.

L’amore carnale era da sempre uno dei pallini di Breton & C., ma qui si andava oltre, proponendolo come vero e proprio strumento di lotta rivoluzionaria e di movimento dialettico capace di svellere moralismi e luoghi comuni senza requie.
Il momento non era però dei migliori. Siamo pur sempre nel 1945: il secondo conflitto mondiale è ancora in corso, i surrealisti sono esuli per il mondo, intenti a salvare la pelle oppure impegnati a combattere attivamente il nazifascismo.
Dialettica della dialettica rimane quindi un testo misconosciuto, accantonato velocemente, di sicuro per il marginalismo del gruppo romeno e per l’innegabile “centralizzazione” operata dai surrealisti francesi all’interno del movimento, ma soprattutto perché risultava indigesto e provocatorio proprio agli occhi dei tanti materialisti dialettici dell’epoca e che, incarnati nello stalinismo romeno, avrebbero poi sciolto il gruppo di Bucarest e perseguitato i suoi membri.”


Un vandalo coltivatore di rose: Cataldo Dino Meo

Cataldo Dino Meo, Pestaggi

http://maldoror.noblogs.org/files/2010/09/CataldoDinoMeo_Pestaggi.pdf

ebook gratuito in pdf, 3,20 Mb

«(…) è come se qualcuno avesse messo in un frullatore i Sillogismi dell’amarezza di Cioran, le Poésies di Isidore Ducasse, qualche testo punk e frammenti di dialogo tratti da B-movies americani. (…)»




Il poeta e rivoluzionario Benjamin Péret

Ecco la prima opera in versi di stampo squisitamente dadaista di Benjamin Péret. Correva l’anno 1921, apogeo delle attività del gruppo Dada parigino.

Péret sarebbe diventato in seguito una colonna del movimento surrealista internazionale e, tra le altre cose, avrebbe combattuto in Spagna nel 1936-37 tra le file del POUM e della Colonna Durruti.

Testi frizzanti, ironici, senza costrizioni metriche o semantiche. Distanti anni luce dalle corbellerie di tutti quei poeti che poetano e basta.

http://maldoror.noblogs.org/gallery/4521/IlPasseggeroDelTransatlantico.pdf

 


Asger Jorn, Guy Debord, FIN DE COPENHAGUE, anastatica digitale

Fin de Copenhague fu la prima collaborazione “artistica” tra il danese Asger Jorn e il francese Guy Debord. L’opera, in realtà, stando alle notizie del frontespizio, viene accreditata  al solo Jorn, con Debord (allora membro dell’Internazionale Lettrista) che figura come “consigliere tecnico per il détournement”.

Stampato a Copenhagen in 200 copie da Permild & Rosengreen, il libro è pubblicato dal Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista nel maggio del 1957, poche settimane prima della costituzione dell’Internazionale Situazionista, avvenuta il 28 luglio a Cosio d’Arroscia (Imperia).

I collage grafico-testuali che compongono l’opera furono assemblati dai due autori nel corso di un pomeriggio “alcolico” nella capitale danese. L’indomani, in tipografia, Jorn eseguì il lavoro di colorazione usando una semplice tecnica di “dripping” direttamente sulle lastre.

http://maldoror.noblogs.org/gallery/4521/FinDeCopenhague.pdf