PORNOGRAPHY :: mail art katalog

 

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Catalogo di mail art, febbraio 2020.

Con una nota introduttiva di Carmine Mangone.

Contributi di:
Babenko Dmitry – Russia
Ballabeni Franco – Italy
Baña Sabela – Spain
Bandini Fabrizio – Italy
Baroni Vittore – Italy
Bassi Pier Roberto – Italy
Bellini Lancillotto – Italy
Bunus I. – France
Cagnola Matteo – Italy
Capuano Guido – Italy
Ceccotto Alessandro – Italy
Col Mabi – Italy
De Marchi Gherini Antonio – Italy
Diotallevi Marcello – Italy
Finazzi “Skinaz” Mimicha – Italy
Gentili Dania – Italy
Jimenez Miguel – Spain
Kaya+The Kidd – Italy
Keppler Roberto Z – Brazil
Luigetti Serse – Italy
Nakamura Keiichi – Japan
Patrickt Joey – U.S.A.
Paulsen Helge H. – Germany
Pucci Giancarlo – Italy
Romeo Claudio – Italy
Rota Doriano – Italy
Sansevrino Sergio – Italy
Scala Roberto – Italy
Sonnenfeld Mark – U.S.A.
Strada Giovanni & Renata – Italy
Theuninck Jan – Belgium

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“L’arte moderna, in quanto valorizzazione e ricombinazione storica del bello, non si distacca dai generali flussi di gestione dell’esistente. In altre parole, l’arte è la produzione di merci legate al consumo del bello storicamente determinato.
Quasi invariabilmente, il prodotto estetico – l’oggetto o il “residuo” della creazione artistica – viene valorizzato sul mercato dell’arte o attraverso le dinamiche di museificazione dei valori culturali. Anche la provocazione, anche il gusto dello scandalo, tanto cari alle avanguardie artistiche del Novecento, concorrono ormai ad incentivare e a “customizzare” proficuamente il governo sociale dei valori.
Tuttavia, esistono e resistono delle sacche di autonomia creativa che si vogliono sganciate dai processi sociali di mercificazione e foriere di una tendenziale gratuità del gesto artistico. Basti pensare a certe espressioni della street art, ad alcuni filoni della musica giovanile (ad es. il punk), all’arte postale o all’utilizzo ludico-estetico e non commerciale del web.” (CM).

 

 


mail art project :: PORNOGRAPHY

 

Vortice Mail Art Italia e Maldoror Press​ presentano:
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Mail Art Call / Progetto d’arte postale

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PORNOGRAPHY
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nessuna giuria
formato: A5/A4
tecnica: libera

testi e immagini dovranno essere INEDITI
Catalogo in PDF [uscirà come ebook targato Maldoror Press]

N.B.: i materiali saranno l’oggetto di una MOSTRA itinerante che si svolgerà in luoghi “ameni” e non collegati al milieu commerciale artistico.

DEADLINE: 31 ottobre 2019

Spedire i contributi a:
Francesco Cornello​
via Paolo VI n. 7
24060 Bagnatica (BG)

Data l’assenza di filtri di selezione riguardo il contenuto dei lavori, ogni partecipante si assumerà la responsabilità del proprio lavoro. No politically correct. No parental advisory. No censorship.

 

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Vortice Mail Art Italia and Maldoror Press present:
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Mail Art Project
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PORNOGRAPHY
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no jury format: A5 / A4
technique: free
Write your name, surname, address and e-mail address behind each work. Thank you!
texts and images must be UNPUBLISHED
PDF catalog [released as Maldoror Press ebook]
The materials will be the subject of a traveling EXHIBITION that will take place in “pleasant” places and not connected to the artistic commercial milieu.
DEADLINE: October 31st 2019
Send contributions to:
Francesco Cornello
via Paolo VI n. 7
24060 Bagnatica (BG) Italy
Given the absence of selection filters regarding the content of the work, each participant will take responsibility for his own work. No politically correct. No parental advisory. No censorship.

 


Il pesa-nervi #1

 

Il pesa-nervi n. 1

marzo 2019

“A posteriori. Il lato B delle cose”

coordinamento & layout: Carmine Mangone

>> download gratuito (pdf, 13,1 MB) <<

In questo numero:

Emi Anrakuji
Antonello Bancaruta Campus
Aldo Palazzolo
Simone Lucciola
Francesco Battaglia
Mimì Burzo
Beatrice Orsini
Carmine Mangone
Alberto Sipione
Isabel De Santis
Angela Falchi
Rosamaria Cerone
Flavio Sciolè
Maurizio Iorio
Monica Andreis
Francesco Cornello

 

“(…) Tentare. Venire tentati. Mettere una mano sotto la veste della realtà. Prenderla alle spalle e farla trasalire. Toccare il culo del destino o di ciò che, per pigrizia, possiamo ancora considerare impossibile. Tutto questo, ancora e sempre, per non nasconderci al cospetto delle nostre più segrete intenzioni.”

 


Flavio Sciolè :: Nel Disincanto Asociale

 

Flavio Sciolè, Nel Disincanto Asociale. 33 stazioni per un disinteresse, con una nota di C. Mangone. Download gratuito dell’ebook [pdf]: https://maldoror.noblogs.org/files/2019/03/FlavioSciole-NelDisincantoAsociale-MaldororPress-2019.pdf

 

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[stazione] II – Maestranze

Mostra il libricino piccino piccino
lo tiene in mano, lo mostra a tutti
se ne vanta, ne parla, ne gode
tutti lo chiamano maestro
e lui ammaestra, indica la via
lui è la luce, l’unica prospettiva
Tutti bravi a parlare d’arte, a metterla da parte
passarla da parte a parte, disfarne il senso
Tutti bravi a fare l’arte con l’antiarte degli altri
dei non presenti, dei non storicizzati
tutti bravi a storicizzarsi da soli, ad autocriticarsi
a scriversi le prefazioni, le postazioni e gli intermezzi
Tutti bravi a presentarsi alle presentazioni
ed a presentare il presente presentatore
Cogli applausi da accogliere, da cogliere al volo
da cogliere al primo colpo, tutti ad autoapplaudirsi
riverirsi, dedicarsi dediche, autocitarsi, autoeccitarsi
occuparsi di sé, fingere di occuparsi degli altri per
parlarsi, di nuovo, addosso, a ridosso
non mollare l’osso, riportarlo al sistema padrone
non disoccuparsi mai, potrebbe nascere un pensiero reale
nella melma autoreferenziale, potrebbe incrinare
il bel castello marcondirondirondello, il più bello
sempre politicamente corretti, sempre politicamente scorretti
sempre a favore, sempre contro
sempre perfetti, sempre osceni
tanto tutto fa scena, anche l’osceno
e quindi
bisogna
eliminare
chi non si mostra alla mostra
chi non è in scena, chi non allestisce il teatrino
mentre declina
i suoi no.

FLAVIO SCIOLÈ

 

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“La poesia di Flavio Sciolè (…) resta ben al di qua del bello poetico e se ne sta a danzare ironicamente (con un ritmo davvero niente male) sulla soglia tra gesto e possibilità della parola. (…)
La scioliana parola del disordine è disattendere. Il che significa uccidere la speranza e lanciarsi nel divenire di cui sopra: io vi disattendo, io mi disattendo, io disattendo / ogni ipotesi, ogni credo, ogni dialogo, ogni senso / io disattendo / tutto (stazione III). Disattendere quindi anche la propria disattesa e cominciare a balbettare, a farfugliare, a vomitare stelle nane bianche. Come Ghérasim Luca. Come Carmelo Bene. O come un Artaud senza più le crudeltà prêt-à-porter dei teatranti.
Farfugliare. Sfarfallare. Sfruculiare il verbo, il sesso del verbo, gli occhi morti del verbo. Masturbare le proprie mancanze, anche, e concepirne un rovesciamento, rivoltando il nulla come un calzino bucato e venendo in faccia all’eroe di turno che recita un non senso post dadaista.” [dall’appendice di Carmine Mangone]

 

 


Mariella Soldo :: Il Professore K. o Z., dipende

 

Download gratuito dell’ebook: https://maldoror.noblogs.org/files/2019/01/Mariella-Soldo_IlProfessoreKoZdipende_MaldororPress-2019.pdf

 

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Un testo singolare, che può essere visto come una sorta di racconto espressionista (viene in mente il Bebuquin di Carl Einstein), ma anche come una pièce teatrale dadaista. Il Professore K. – o forse Z., chi può dirlo? – attraversa i territori dell’amore, della socialità, del sapere, ma non si fissa su alcun nome, su nessuna narrazione. Non si sa da dove viene, non ha una direzione univoca, eppure per lui, plagiando un noto aforisma di Karl Kraus, potrebbe valere una formula quasi esoterica: la mancanza dell’origine è la meta. Ed è intorno a questa “origine” – di volta in volta elusa, bramata, rigettata – che Mariella Soldo, regista e autrice teatrale, costruisce una trama continuamente sospesa tra invenzioni surreali e tenerezze appena accennate, come pure tra svolte grottesche e accenni di critica (neanche troppo sottesa) verso il governo sociale della cultura.

 

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“K. o Z. pensava che l’essere umano fosse il meccanismo più assurdo che potesse esistere. Non ci sarebbe mai stata una spiegazione, quindi aveva deciso di considerarsi una forma artistica adeguata al suo tempo.

Inutile.
Brutta.
Da rivedere.”

 


Mimì Burzo :: Rupert

 

 

Download gratuito dell’ebook: https://maldoror.noblogs.org/files/2018/10/Burzo-Rupert-Maldoror_Press-2018.pdf

 

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Una manciata di testi poetici per dire la breccia sempre possibile verso l’impossibile. Un tentativo di parola per amare l’Altro attraverso un verbo costretto all’infinito – o contro l’infinito zoppicante dei poeti – senz’altra coniugazione che non sia per amore, o per una qualche forma esacerbata d’intelligenza, tentando la parola dell’unicità, della lotta, degli umori, ben prima che se ne muoia per i suoi “peccati”, ben prima che essa si disfi e ricombini dentro la storia dei fallimenti.

 

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[…] [Non esiste nulla] Solo il canto indecente del mondo, e due mani che lo prendono in grembo. Per cullarlo. Solo per cullarlo. Il mondo ha bisogno di essere cullato. Se sei il mondo posso solo cullarti con la musica che dondola l’impossibilità di un noi e quattro piedi su di una via. Qualche macchina e pochi alberi. Quattro occhi e due mani. L’una dentro l’altra. Un paio di labbra su di un orecchio. Due encefali. Tessuto nervoso. Muscolare. Osseo. Vasi sanguigni. Due pancreas. Due fegati. Quattro polmoni. Cromosomi di forma diversa. L’avvicendarsi sulla strada, di due corpi uniti da un perché che si riduce ad un forse […].


Lisa Orlando :: Nasceranno per noi le umane città

 

Download gratuito dell’ebook: https://maldoror.noblogs.org/files/2018/09/Lisa-Orlando_Nasceranno-per-noi-le-umane-citta_Maldoror-Press_2018.pdf

 

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Nasceranno per noi le umane città è una raccolta di brevi saggi che si prova, con devota minuzia, a indicare (o a immaginare) una possibilità di salvezza – per un mondo che s’ammala e declina – attraverso un ribaltamento radicale dei punti di vista. Ribaltamento che dia luogo, anzitutto, a un nuovo saper vivere, e che insegni al mondo, e agli esseri che lo abitano, una cura che sopprima la violenza, le separazioni, in modo da riabilitare l’amore – rendendolo cioè nuovamente abile a dare un senso compiuto alla vita e alle relazioni tra i viventi. [Fotografie di Dana de Luca]

 

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[La battaglia della vita è dunque ineluttabile? Così
come la sua disfatta?]

Nel primo libro di Kakfa, Descrizione di una battaglia, c’è
la fatale considerazione che essa non potrà avere mai
alcuna vittoria, mai sconfitta, né mai potrà svigorirsi,
mai finire. È come se Kafka portasse in sé, sin dall’inizio,
questo breve, intenso dialogo che sintetizza tutta la
sua vita (la nostra?):

«In ogni caso tutto è perduto. – Devo quindi smettere? – No,
se smetti tutto è perduto».

 

 


Romina Capo, Carmine Mangone :: EROTICÀRDIO

 

 

Download gratuito:

https://maldoror.noblogs.org/files/2018/09/RominaCapo-CarmineMangone_Eroticardio_MaldororPress-2018.pdf

 

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Folgorante raccolta di testi poetici, scritta nell’arco di appena tre settimane tra il luglio e l’agosto 2018. Un varco attraverso i giorni, un tentativo per l’affetto, una ricerca di unicità e consapevolezza per azzannare il desiderio. Con venti illustrazioni di Alfonso Nacchia.

 

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Scostato il millantare delle lancette
le frette di arrivi e partenze
le scarpe strette dal troppo camminare
slordato il bacio dal sale
Noi .eravamo bellissimi
con tutte le nostre ruggini
ingoiate .le anemie dei cuori spaccati
come mele e come ferrose assenze
dimenticate .tra ferrovie e zone d’imbarco

(in ogni cielo cupo esiste un varco
anche se ha sapore di pioggia).

ROMINA CAPO

 

Le parole si prendono cura di tutto, sottraendoci a quel rifugio che può essere il pensiero della morte, del silenzio, eppure non rimediano a nulla.
M’interrogo sulle origini del movimento. Mi chiedo se ho sofferto per la conoscenza. Il pensiero è la sedimentazione di una follia elusa, di un dubbio suturato.
Da ragazzo, giocavo per strada tirando calci a un pallone e ancora non avevo quest’interesse per le rilegature. Ero dato dalla bellezza dell’accidentale, dalla malizia di un’obbedienza verso ogni tipo di disastro. Il mio cuore non aveva scadenze. La minaccia del destino era blanda. Vivevo sotto la sorveglianza delle mie sole esaltazioni.
Dov’è finita quella mancanza di fine? Dove si è incagliato quel me stesso eccessivo e spensierato? Come mai, a un certo punto della mia vita, ho scelto di amare restando poeticamente inadatto all’amore?

CARMINE MANGONE

 


Carmine Mangone :: In me si ama, la scatola, Pasifae


Parole inutili come ogni innocenza figlia mia
Non vedi che il mostro sono io e che il cielo rimane stupidamente azzurro?
Rivendico per me la qualità di ciò che
perde ogni qualità
e la poesia di ciò che odia ogni poesia
Pensavi forse che io morissi squartata dalle dimensioni del
mio stesso desiderio?

Mangone-Pasifae-cover

 

Free download: http://maldoror.noblogs.org/files/2015/02/CarmineMangone-Pasifae.pdf

 

testo per il teatro

introduzione di Mariella Soldo

illustrazioni di Alfonso Nacchia

con foto di Domenico Carbonara
e camei di Barbara De Palma e Anna Piscopo

prima: 28 novembre 2014
Teatro Bravò, Bari
Corti d’a(u)t(t)ore
regia: Mariella Soldo
voci: Barbara De Palma
attori: Roberto Ranieri, Anna Piscopo
produzione: Notterrante compagnia

link video: http://youtu.be/mtMLrCQtjMo
riprese: Francesca Citarella

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“Man mano Pasifae perde la sua infanzia. Si abbandona a un breve ma intenso monologo finale, in cui dona al pubblico le ultime tracce della sua antica malinconia: La scatola è calda, / esaurisco il possibile, / non finirò mai. Così come non finirà mai il suo corpo, la sua sensualità, la ricerca anti-estetica del mondo. Uno spettatore le lancia un gomitolo di lana. La donna lo raccoglie. Il Minotauro la insegue. La musica è tagliente. Pasifae fa finta di fuggire. In realtà quella corsa è una farsa. Non teme il Minotauro perché non teme l’amore”, Mariella SOLDO.


Émile Pouget :: Il sabotaggio

Pouget-Sabotaggio-cover

 

 

Free download: http://maldoror.noblogs.org/files/2014/11/Pouget-IlSabotaggio.pdf

 

L’opuscolo seminale sul sabotaggio rivoluzionario, scritto oltre un secolo fa dal sindacalista anarchico Émile Pouget.

«Da quando un uomo ha avuto la criminale ingegnosità di trarre profitto dal lavoro di un suo simile, da quel giorno lo sfruttato ha cercato d’istinto di dare meno di quanto esigesse il suo padrone», É. Pouget.

Testo pubblicato originariamente in: Émile Pouget, Comontismo e altri, Sabotaggio mon amour, a cura di Carmine Mangone, Gwynplaine edizioni, Camerano (AN), 2013, pp. 7-65. Copertina di Roby Phc Ferrari.