Category Archives: surrealismo

Carmine Mangone :: Non me ne frega un cazzo della letteratura

 

Free download: http://maldoror.noblogs.org/files/2012/10/Carmine-Mangone_NonMeNeFregaUnCazzoDellaLetteratura.pdf

 

“(…) Questi versi restano fedeli ad un’incompiutezza, mi rappresentano solo in parte, rappresentano cioè solo sommariamente ciò che portano di riflesso, e andranno quindi oltrepassati (o completati) in ben altro e con ben altro rigore. (…) Che poi, a dirla tutta, qui non si tratta neanche di puro gioco. Ho sempre considerato l’amore una cosa tremendamente seria, che va affrontata semmai con la sfrontata leggerezza che potevano avere, che so?, gli anarchici spagnoli che bruciavano le chiese negli anni Trenta del secolo scorso. Ecco. Bruciare le “parrocchie” della poesia, della letteratura; farsi autori di un intero mondo, non di una semplice, meschina silloge di poesia (posso confessarvi che il termine “silloge” mi è sempre stato sul cazzo?): ecco parte della totalità che ho sempre avuto in mente, ed ecco il senso, certo provocatorio, ma anche a mo’ di scongiuro, che si cela dietro il titolo di questa raccolta. Raccolta che esce (gratuitamente, com’è giusto che sia, dato il mio sogno di abbattere ogni valorizzazione capitalista) anche per un altro motivo (non semplicemente per la necessità mai doma di dire l’amore, ma anche per un’altra forma d’affetto che mi rimbomba dentro) e che concerne gli amici, i compagni che hanno apprezzato in questi ultimi due anni la lettura dal vivo di alcune tra queste composizioni. Anche per loro, per loro che sanno amare e ridere, esce questa cosa informe che vuole spingersi beffardamente ai confini della poesia scritta. Invece a tutti gli altri dico di non crucciarsi: si tratta infatti della mia ultima, maldestra acrobazia in versi. È tempo ormai di dare un’altra forma (una forma rigorosa, inflessibile e meno instabile) alla prassi umana che mi preme affermare. Rimbaud è morto per i suoi peccati, non per i vostri. Scagliamo dunque la prima pietra. La vita non è altrove.” (dalla nota introduttiva di Carmine Mangone).

 

>>> Disegni di Simona Pocorobba <<<

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io devo dirtelo
devo proprio dirtelo
ho quest’urgenza che nasce dal sangue
dalla sovversione di sangue e sperma che mi rende vivo
tu puoi togliermi la poesia
può togliermi rimbaud lautréamont artaud
puoi togliermi tutti i rumori che mi stregano
puoi togliermi gli einstürzende neubauten i joy division i crass
puoi bruciare i miei libri
puoi saccheggiare il mio cielo di stelle spurie
puoi rapinarmi di tutte le parole
anche di queste parole così stronze
ma non mi puoi escludere dall’esperienza del tuo culo
non puoi negarmi la freschezza di quella fessura che taglia in due la
mia capacità di discernere e che traccia una fossa delle marianne tra
le tue reni e l’orizzonte degli eventi
il tuo culo è il disastro eracliteo di ogni mio giorno
il tuo culo è questo bassorilievo caldo che nessun museo potrà gelare
il tuo culo è nato dalla supernova che fu il mondo prima dell’amore
devo proprio dirtelo
non m’interessa dove va la letteratura
non me ne frega un cazzo della letteratura
mi preme solo l’opera di carne che
sarà nostra prima del compimento finale
prima del termine di ciò che è senza termine
esaurendosi senza fine tra me e te


René Char :: In trentatré frammenti


Ebook gratuito in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2012/02/ReneChar_In33frammenti.pdf

Una breve e folgorante antologia di frammenti poetici assemblati dallo stesso autore nel 1956.

René Char, uno dei più grandi poeti del Novecento (ex membro del gruppo surrealista parigino ed ex partigiano), rinnova qui la sua ricerca di senso saccheggiando le sue prime raccolte di versi.

La nostra edizione è illustrata da 33 disegni automatici di Donatella Vitiello.





I surrealisti e Violette Nozières

 

Violette ha sognato di disfare
Ha disfatto
L’orribile nodo di serpi dei legami di sangue

(Paul Eluard)

 

 

free ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/04/GruppoSurrealista_VioletteNozieres.pdf

 

Nell’agosto 1933, la liceale diciottenne Violette Nozières viene arrestata per aver avvelenato i propri genitori e l’opinione pubblica dell’epoca s’infervora su temi come l’onore della famiglia borghese, l’incesto, il parricidio e altre simili squisitezze. Il gruppo surrealista parigino ne approfitta subito per sputare fuoco e fiamme sulla famiglia, vista come fondamento della società repressiva, in un pamphlet che raccoglie testi poetici e illustrazioni di: André Breton, Salvador Dalì, René Char, Yves Tanguy, Paul Eluard, Max Ernst, Maurice Henry, Victor Brauner, E.L.T. Mesens, René Magritte, César Moro, Marcel Jean, Benjamin Péret, Hans Arp, Gui Rosey e Alberto Giacometti.

Questa è la prima edizione italiana integrale, con una prefazione di Andrea Bruni.
[ Traduzione di Carmine Mangone. Copertina di Andrea Lecca.]

 


Antonin Artaud e la rivolta del corpo

Link diretto per il download dell’ebook: http://maldoror.noblogs.org/files/2011/02/AntoninArtaud_CahiersDeRodez.pdf

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Quanta follia dobbiamo assumere, noi umani civilizzati, per liberarci di ogni normalità oppressiva? Dove si pone il limite dell’esperienza umana? Possiamo ritenerci davvero in possesso dei nostri corpi?

Artaud sbaraglia ogni presunzione d’innocenza di chi si accanisce sulla carne dei viventi. Artaud spinge fino al parossismo la ricerca di un’uscita, di una libertà senza compromessi.

I servi di Dio vengono attaccati brutalmente. L’essere viene rivoltato dal di dentro. Gli spaventapasseri della metafisica e della religione ne escono sbrindellati, ridicolizzati.

Quanta parte di Artaud rimane ancor oggi necessaria nella lotta contro l’alienazione dell’uomo? Cosa continua a dirci il caro Antonin, suicidato dalla società?

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«Perché non c’è poesia sufficiente?

Perché ogni parola è l’erede di una rovina,

e fino a che non sarò capace di ristabilirne il respiro

non potrò parlare veramente.

Prima della parola,

ci sarà qualcosa che non richiamerà soltanto un balbettio,

ma piuttosto una presenza,

un pensiero del mondo senza più dolore,

e cristiani ed ebrei non potranno più tenermi

nella vasca del battesimo,

lavacro di tutte le idee meschine sull’umanità,

e voglio che si sappia che io non posso morire

e che la morte è solo un paravento dietro il quale si nasconde la disfatta di ciò che avete rinchiuso in me perché non potevate averlo.»



Le poesie pornografiche e scanzonate del surrealista Benjamin Péret

Benjamin Péret, Ciò che sale lungo le tue cosce

ebook gratuito in pdf: http://maldoror.noblogs.org/files/2010/10/BenjaminPeret_PoesiePorno.pdf

I testi pesantemente osceni della presente raccolta sono tratti da: Les Rouilles encagées/Le Couilles enragées, opera che il poeta e rivoluzionario surrealista Benjamin Péret scrisse nel 1928, pubblicandola però nella sua integrità soltanto nel 1954 con l’editore parigino Eric Losfeld.

Qui li abbiniamo surrealisticamente ad alcuni problemi scacchistici dell’ungherese László Polgár, fornendovi le soluzioni in ultima pagina.


Quando i surrealisti propugnavano l’erotizzazione senza limiti del proletariato

Gherasim Luca + Trost,  Dialettica della dialettica

ebook gratuito in pdf, 628 Kb

http://maldoror.noblogs.org/files/2010/09/Luca_Trost_Dialettica_della_dialettica.pdf

Dalla nota introduttiva di Carmine Mangone:

“(…) Durante la giovinezza, e prima di guadagnare Parigi nel 1952, Luca era stato tra i fondatori del gruppo surrealista del suo paese. Con Dolfi Trost, aveva redatto e pubblicato a Bucarest nel 1945 un singolare documento teorico, Dialectique de la dialectique (qui presentato per la prima volta in italiano)­­­, nel quale si celebrava l’amore come «il metodo rivoluzionario relativo-assoluto» del surrealismo, e «il magnetismo erotico come il nostro più valido supporto insurrezionale», propugnando parimenti un’«erotizzazione senza limiti del proletariato». Il manifesto in questione criticava alcune degenerazioni “spettacolari” del surrealismo e ibridava il materialismo dialettico in un modo piuttosto singolare (e che non sarebbe dispiaciuto a gente come Sade o Bataille), legandolo alla sfera tempestosa e sommamente creativa di ciò che ha a che fare col desiderio e l’erotismo.

L’amore carnale era da sempre uno dei pallini di Breton & C., ma qui si andava oltre, proponendolo come vero e proprio strumento di lotta rivoluzionaria e di movimento dialettico capace di svellere moralismi e luoghi comuni senza requie.
Il momento non era però dei migliori. Siamo pur sempre nel 1945: il secondo conflitto mondiale è ancora in corso, i surrealisti sono esuli per il mondo, intenti a salvare la pelle oppure impegnati a combattere attivamente il nazifascismo.
Dialettica della dialettica rimane quindi un testo misconosciuto, accantonato velocemente, di sicuro per il marginalismo del gruppo romeno e per l’innegabile “centralizzazione” operata dai surrealisti francesi all’interno del movimento, ma soprattutto perché risultava indigesto e provocatorio proprio agli occhi dei tanti materialisti dialettici dell’epoca e che, incarnati nello stalinismo romeno, avrebbero poi sciolto il gruppo di Bucarest e perseguitato i suoi membri.”


Il poeta e rivoluzionario Benjamin Péret

Ecco la prima opera in versi di stampo squisitamente dadaista di Benjamin Péret. Correva l’anno 1921, apogeo delle attività del gruppo Dada parigino.

Péret sarebbe diventato in seguito una colonna del movimento surrealista internazionale e, tra le altre cose, avrebbe combattuto in Spagna nel 1936-37 tra le file del POUM e della Colonna Durruti.

Testi frizzanti, ironici, senza costrizioni metriche o semantiche. Distanti anni luce dalle corbellerie di tutti quei poeti che poetano e basta.

http://maldoror.noblogs.org/gallery/4521/IlPasseggeroDelTransatlantico.pdf